mercoledì 29 gennaio 2014

Idee per le giornate di febbre

L'influenza ha colpito. Prima me, e poi la mia piccola.
E quindi...per non passare le giornate davanti alla tv, che fare?
La questione "trascorrere le giornate in casa" - che si tratti di pioggia o malattia - è sempre stato un piccolo cruccio. 
Capisco che Matilde si annoi, anche perché io non sono molto brava nei giochi di bambole ecc...
Quindi non mi resta che armarmi di inventiva, e cercare di coinvolgerla in cose più "pratiche".
sabato un gioco che arriva dritto dritto dalla mia infanzia ci ha impegnate per un paio d'ore. Ricordate le Cristal Ball? Quei tubetti di materiale gommoso colorato da mettere su un'estremità di una specie di cannuccia, e che soffiando fa le bolle?

A casa malati? Evviva le bolle!

Ecco: a distanza di 30 anni sono ancora un ottimo passatempo! Si soffiano, si gioca un po', e poi si scoppiano con enorme divertimento dei bimbi.
Stavolta mi sono anche armata di cartoncini colorati, e di argilla. Abbiamo decorato una scatola e abbiamo creato dei medaglioni di argilla da attaccarci sopra. Abbiamo anche fatto una piccola ape con la scatolina gialla delle sorpresine degli ovetti e del pannolenci. 
E mi sono pure ricordata dei pompon da fare con la lana.



Ma devo dire la verità, non so se mi diverto più io o lei: dopo un po' che stiamo facendo lavoretti manuali, lei inizia a stufarsi, e mi lascia li a continuare da sola, preferendo accendere un po' di tv.
Prima o poi capirò se il problema è la mia incapacità di coinvolgerla, o lei che è piccola. O magari - semplicemente - trova noioso fare ciò che le propongo!

venerdì 24 gennaio 2014

Le presentazioni...

Da quando ho avuto l’idea di creare il sito Genitori a Trento e dintorni sto pensando a questo blog. Perché, mi sono detta, se nel gruppo Facebook, in qualità di amministratore, devo in qualche modo mantenermi “al di sopra delle parti”, e nel sito gli spazi sono dedicati alle risposte dei genitori, vorrei avere un posto tutto mio, in cui raccontare i miei angoli di vita.

Quelli interessanti per tutti, o per molti: un incontro utile e illuminante (magari di aiuto per chiarire e risolvere dubbi di molti), una gita particolarmente interessante e piacevole, un lavoretto fatto con la mia bimba, o anche solo qualche pensiero sull’essere mamma, sulla difficoltà di conciliare tempi e ritmi in una vita sempre frenetica, o raccontare ciò che mi pare di imparare quotidianamente nel mio rapporto con mia figlia.

Dunque, in sostanza: penso concretamente al blog da settembre, e non ho ancora deciso bene che cosa ci scriverò! Ma sono certa che lo spunto arriverà facilmente da tutto ciò che potrà succedere da oggi in poi! E magari anche grazie a chi avrà la voglia e la pazienza di leggermi.

Come è giusto sia la prima volta che ci si incontra, ecco una mia breve presentazione.
Sono Maria Paola Cordella, e il 1 febbraio 2014 compirò 40 anni. E non me li sento. E continuo ad avere un piccolo moto di fastidio quando mi dicono “ma come li porti bene!”. Perché sono assolutamente convinta che uno, a 40 anni, sia giovanissimo!

La mia bimba – Matilde – è arrivata a riempire le nostre vite di emozioni fino a quel momento sconosciute in un caldo mattino d’estate. È nata con taglio cesareo (con mio dispiacere…o forse no, dopo aver sentito certe storie!), ho avuto la grande fortuna di poter allattare senza nessun intoppo fino agli 11 mesi (ma 11 precisi precisi: non un giorno di più, non uno di meno!), per scelta sua.

Ho dormito poco per lungo tempo, ho applicato per un breve periodo il metodo “fate la nanna” per sopravvivere (e mia figlia non pare traumatizzata), non l’ho abituata al lettone perché faceva un sacco di rumori e non mi lasciava dormire, e lei stessa, sin da piccolissima, chiede tornare nel suo letto dopo poco, se qualche volta passa a trovarci nel cuore della notte.

Ecco: quello che di solito ci si racconta fra neomamme è più o meno tutto qui.

La mia vita è cambiata da quando è arrivata Matilde? Tantissimo! E all’inizio non è stato facile.
Credo di aver ritrovato un equilibrio dopo circa 2 anni di rapporto madre figlia. Che non vuol dire che non abbia amato mia figlia fino a quel momento, non mi si fraintenda! Solo che non è stato facile ricostruire in questo ruolo l’immagine che mi ero creata di me come giovane donna indipendente e curiosa del mondo.

Diciamo che ho spostato la mia curiosità (anche) su argomenti molto diversi da quelli a cui ero abituata fino a quel momento (pannolini e notti insonni – nel primissimo periodo!), ma cercando di affrontare la cosa con lucida consapevolezza, anche grazie all’aiuto delle mie più care amiche, che mi hanno impedito di partire con un biglietto di sola andata per il pianeta “mamma e basta”.

Grazie al gruppo di Facebook, che ho creato per mia esigenza personale, e del quale certo non mi attendevo tanto successo, ho incontrato tante mamme, e mi sono sentita in compagnia (anche se virtuale) un sacco di volte in cui lo sconforto o i dubbi stavano per prendere il sopravvento.

E poi…una cosa tira l’altra: contatti, conoscenze, amicizie… ed eccomi qui, a vivere una vita che mai avrei immaginato 5 anni fa! Fatta del mio amato lavoro, di amiche mamme, di bambini e della mia città: Trento.

Che altro aggiungere? Che Matilde ha un papà bravissimo, adorabile e innamorato di sua figlia (e di me!), ma molto riservato. E che quindi, per rispetto nei confronti di questo suo modi di essere, verrà nominato solo se strettamente necessario.

E che viviamo in simbiosi con il mio adorato papà: uno splendido nonno, paziente e ironico, sensibile e accogliente. Prima che splendido nonno, la verità, è un meraviglioso papà. Ma si sa, quando arrivano i nipotini, hanno la precedenza su tutto, tant’è che a volte mi chiama Matilde.

Nel prossimo post vedrò di essere più concreta.

Per ora, piacere di aver fatto la tua conoscenza.