mercoledì 19 febbraio 2014

Fare le cose insieme

Da quando Matilde è un po' più grandicella, una delle cose che mi piace tanto è fare alcune cose insieme. Bisogna dire che è piuttosto brava e paziente, e normalmente riesce a sopportare bene situazioni anche un po'noiose.

Se devo acquistare qualcosa per me, di solito le chiedo cosa ne pensa. E lei parte con il pollice verso su tutto ciò che non la convince. Ma che bello quando mi vede, per esempio, con un abito che le piace, e con un grande sorriso alza il ditino in segno di approvazione!

In profumeria, se le commesse hanno pazienza e non hanno troppo da fare, le cose sono piuttosto facili: ama un sacco i profumi, e quindi chiede se possono spruzzarle qualche essenza sui cartoncini per annusarla. Oppure osserva incantata gli smalti, perché la mia Matilde è piccola, ma è già molto donnina, e ama un sacco i trucchi (che usa per giocare a casa).

Coinvolgerla o intrattenerla, comunque, aiuta a superare meglio anche le cose più pesanti. E se al ristorante o in pizzeria ci aiutiamo con giornaletti da colorare, smartphone o tablet, in altre occasioni bisogna farsi venire delle idee, o assecondare le sue...
Qualche giorno fa, per esempio, abbiamo accompagnato il nonno che doveva cambiare la scheda del cellulare. Un iter che ha richiesto almeno 30 minuti. Mi stavo annoiando io, figuriamoci lei! E così ci siamo inventate che mi doveva pettinare. Sono uscita con i capelli sconvolti, ma ci siamo divertite in due (forse anche il nonno e qualche altro avventore che era in coda!).

Se scavo nella mia memoria, ricordo me piccolina che accompagnavo la mia mamma dal parrucchiere a fare decolorazioni, tinte e pieghe. Mi annoiavo, ma ero con la mia mamma, in un posto per "signore", e alla fine, di solito, facevano bella pure me!
Bambina dal parrucchiere
Matilde e la mamma da Hair Generation
Con questo dolce ricordo nel cuore, adesso mi piace prendere appuntamento per sistemare entrambe i capelli: magari non la faccio stare tutto il tempo di un colore, ma se mi raggiunge per una spuntatina mentre io finisco le mie cose mi fa un sacco piacere. Perché la vedo tutta brava, compunta, che risponde quando le chiedono se l'acqua va bene, dice quanto corti li vuole, e si gongola quando le fanno delle belle trecce prima di uscire! Devo dire che ormai conosce l'ambiente, le ragazze sono sempre super gentili con lei, e Giovanna la sa prendere nel modo giusto quando le accorcia i capelli.

La cosa che ancora è difficile è lo shopping stagionale per lei. A me piace andare per negozi a vedere le varie cose, facendo le grosse spese di cambio stagione (cresce così velocemente che pochi abiti si usano per due anni consecutivi). Ma solitamente a lei non piace nulla di ciò che le propongo. 

Così ho trovato un escamotage: prima di andare in negozio le mostro su internet i vestiti che troveremo, e le chiedo quali le piacciono. quando arriviamo in negozio, lei sa già più o meno cosa troverà, e io le mostro soprattutto le cose che già aveva approvato a casa e che anche a me paiono funzionali. 



venerdì 14 febbraio 2014

Mici Felici e l'arrivo di Holly

Nella mia vita ho avuto solo dei pesci rossi. Avevo credo 7, forse 8 anni. E una mattina li ho trovati morti. Uno si era buttato fuori dalla sfera d'acqua in cui li tenevo, l'altro galleggiava esanime a pancia in su.

Ci ho riprovato con Matilde piccolina: alla terza volta che sostituivamo uno dei due pesci (deceduti dopo si e no una settimana), abbiamo lasciato che la natura facesse il suo corso, e le abbiamo detto che Dorothy ed Elmo (si - ok - abbiamo fantasia in casa!) erano andati dal dottore. Ancora adesso ogni tanto la Mati se ne esce dicendo che i suoi pesciolini sono in ospedale perchè non stavano bene, e che le mancano tanto.


Per il mio compleanno abbiamo deciso di prendere un gattino. La proposta è arrivata da mio marito, dopo aver detto in diverse occasioni che sarebbe stata una cosa carina. Non sapevo bene che cosa aspettarmi. Io in primis, ma anche da Matilde. L'abbiamo preparata: arriverà un micio (anzi: una micia), sarà cucciolo, avrà il suo lettino, starà con noi. E tu dovrai trattarlo bene!


Pieni di emozione ci siamo attivati: mio marito ha sparso la voce, ma poi grazie ai genitori del mio gruppo Facebook Genitori a Trento e dintorni - fonte inesauribile di informazioni utili su tutto! - ho trovato Mici Felici.

Federica (Mici Felici) è una studentessa universitaria. Ma prima è un'amante dei gatti, una passione - mi racconta - che la accompagna fin da bambina. Ha iniziato a cercare padroni per i cuccioli della gatta del suo ragazzo nel 2007, e non ha più smesso: "Ho fatto foto e annuncio su internet per trovare una casa ai micetti, e ho scoperto che tante famiglie erano interessate. Così tante che ho aiutato anche i micetti nati nel vicinato ad essere adottati. E nel tempo si è sparsa la voce tra amici e parenti: dove c’erano gattini andavo a fare le foto e gli cercavo casa!" dice.

Visto l'aumento del "lavoro", si è informata, ha trovato un modulo che le assicurasse di poter avere notizie dei mici che venivano man mano adottati, finché nel 2009 conosce la prima volontaria grattara e il mondo delle colonie feline. Da li ha iniziato a fare le catture e le sterilizzazioni, e ad occuparsi anche di cuccioli malati.

Finchè, nel 2011, è nata Mici Felici, la pagina Facebook grazie alla quale l'ho contatta anch'io. 

"Una ragazza mi ha convinta ad iscrivermi su Facebook per aumentare la visibilità dei micetti che cercano casa. Tramite FB ho anche conosciuto tante volontarie e volontari, di tutta Italia: una rete di volontariato attraverso la quale ci si scambiano consigli, si condividono gioie e dolori, ci si aiuta concretamente per le adozioni dei gatti bisognosi."

E come gestisci i micetti, dove li tieni?
"All’inizio tenevo i gattini con la mamma gatta dove erano nati, dai contadini. Principalmente per strada. Stavano con la mamma fino al giorno dell’adozione, ed io mi occupavo delle prime cure veterinarie. 

Ma non sempre è possibile lasciarli fuori con la mamma fino al completo svezzamento: alcune volte si trovano in zone troppo trafficate o a rischio avvelenamento (non tutti amano gli animali, purtroppo) e così ci sono alcune volontarie che offrono ospitalità per i mici che cercano casa. In questo modo i gattini piccoli, quelli che non stanno bene, quelli in zone pericolose e quelli troppo selvatici, hanno un posto sicuro dove passare le settimane (a volte anche i mesi) prima di trovare casa.

Chi si occupa di gatti cerca di tenere sempre separati i gattini per la loro provenienza, per evitare possibili contagi di malattie virali. Il tempo che i gattini restano in “stallo” (ovvero in casa di una volontaria in attesa di adozione) è molto variabile. Dipende dalla salute del micetto, dalla richiesta di adozione… alcuni passano mesi senza trovare la famiglia giusta, altri in un paio di settimane trovano casa. I mici restano comunque dalle volontarie fino a che non trovano adozione."

E tutti trovano casa?
"Fino ad ora si, chi prima, chi dopo… Per le adozioni io prediligo adozioni relativamente vicine, dove posso restare in contatto nel tempo e seguire i micetti nel caso ci fossero problemi, ma alle volte li porto anche fuori regione."

Un impegno non da poco, sia di tempi che economico. 
"Aiutare i gatti che cercano casa non è semplice, ci sono molti costi da sostenere, molte spese veterinarie, il cibo da comprare, le medicine… e richiede molto tempo! 
Io sono ancora una studentessa universitaria, studio per diventare maestra. Quindi per aiutare i gattini cerco di inventarmi di tutto: ho creato lavoretti in pasta di mais (che ora ho un poco abbandonato, ma vorrei riprendere) e tramite FB ho fatto eventi di raccolte fondi, come i calendari, le lotterie… 

Cerco di chiedere aiuto il meno possibile, ma alle volte ci sono emergenze e senza un aiuto economico non si riescono a sostenere le cure di mici malati. 
Mici Felici non è un’associazione, è solo la mia pagina FB… Ho pensato diverse volte di creare un’associazione, ma per ora preferisco continuare ad essere una volontaria autonoma e collaborare con le altre volontarie come ho sempre fatto."

Insomma, direi che la tua attività è quasi una missione!
"È un’attività impegnativa essere Gattara. Comporta molte gioie e soddisfazioni quando i micetti trovano casa, quando si salvano da gravi malattie (tipo il parvovirus o la rinotracheite), ma dall’altra parte c’è tanta tristezza, quella che la gente non vede il più delle volte: le notti in bianco per accudire mici che stanno male, i mici che non sopravvivono e che si spengono tra le braccia delle volontarie… chi non c’è dentro non può capire, forse anche perché noi volontari cerchiamo di non mostrare tutta la sofferenza che c’è dietro…"

Grazie a Mici Felici martedì pomeriggio è arrivata una meravigliosa micia nera e bianca di 4 mesi: Holly è stato il nome che ha "vinto" sulla mia lista di 37!

Non è facile per un'inesperta come me capire le sue esigenze...ma lei - per ora - ha dimostrato un buon carattere. E comunque Federica ci "assiste" a distanza con pazienza e grande disponibilità.

Come sono stati questi 3 giorni di convivenza? Mi chiedo perché non ho mai avuto un gatto prima d'ora! Ci sfregoliamo, ci strusciamo, ci coccoliamo... Ci ha comprati subito, con quel suo musetto e l'infinita quantità di fusa che pare un trattore! Mi fa compagnia mentre lavoro (anche se non è sempre comodo digitare mentre lei zampetta sulla tastiera!), e mi sveglia (stamattina alle 5.45!) leccandomi il naso.

E pure la Mati, sebbene un po' timorosa, oggi l'ha addirittura presa in braccio.

Felici che sia la terza femmina della nostra famiglia!


venerdì 7 febbraio 2014

Le memorie di Matilde: scrivere un diario per non dimenticare

Ho la memoria corta. Con la gravidanza la cosa è peggiorata, ma in generale ho l'abitudine di scrivermi tutto.
Consapevole del mio limite (uno dei tanti) ho iniziato a descrivere i momenti importanti della vita di Matilde. Dalla gravidanza in poi ho preso nota di avvenimenti, emozioni, progressi ed esperienze. Perché ho ancora negli occhi   il primo passo di Matilde, ma non chiedetemi che giorno/mese/anno fosse: non ne ho idea!

In gravidanza ho scritto tutto in un blog, di cui neppure ricordo il nome, e che ho abbandonato quasi subito.
Dopo la nascita di Matilde avevo un piccolo quadernetto, sostituito poi con le preziose email che scambiavamo con le mamme conosciute al corso pre parto. Email in cui il confronto era anche un fondamentale supporto nei primi mesi della nostra nuova vita da mamme. 
Il tempo è passato, ognuna di noi è tornata al suo tran tran, e le email sono diventate sempre più rare. 

Così sono passata alla cara vecchia carta. Un bel quaderno su cui ho segnato tante cose: dentini, sorrisi, paroline, sonno...
Il problema del cartaceo è che deve avere un suo posto. Il mio quaderno era sul mio comodino. Ricordo lucidamente il giorno che ho voluto fare ordine. E ricordo pure lucidamente  che mi sono detta: 'questo quaderno è prezioso! Lo metto qui, così non sta in mezzo, e quando serve lo prendo'. 
Ecco... Il 'qui' mi sfugge. Ho provato a cercare nei luoghi 'logici' in cui normalmente si potrebbe mettere un tale quaderno, ma non lo trovo più.
Prima o poi la nostra casa - che fagocita cose di ogni genere, facendocele ritrovare nei posti e momenti più improbabili - c'è lo renderà. È successo con un passaporto, con dei polsini, con una maglia...

Ma intanto? Dove scrivere tutto? Ho riflettuto. Sono una donna tecnologica: perché non cercare l'app di un diario? E così ho fatto: ho letto qualche recensione, ho cercato di capire quale poteva avere le caratteristiche più interessanti, e alla fine mi sono affidata a Day One.
L'ho acquistata nell'App Store per 4,99 euro, e devo dire che mi soddisfa proprio! 
Innanzitutto: è facile da usare. In inglese, ma con pochi comandi da 'capire'. Quattro numeri di password per accedere, e 
Poi permette di inserire le foto. A volte le immagini raccontano più di 1000 parole (lo so, da copywriter non lo dovrei dire!!!), soprattutto quando si tratta di bambini, con le loro smorfie, i loro momenti importanti, le loro feste e i loro giochi. Sarà bello far leggere, ma anche vedere, a Matilde ciò che faceva!

Altra cosa carina: permette di scegliere sia data  sia luogo del post (anche temperatura esterna, volendo), acquisendo in automatico i dati connessi all'eventuale fotografia inserita. Così è facile ricordare quando è successo qualcosa, anche se lo scriviamo a posteriori.

Ultimo, ma non meno importante, i tag: per ogni racconto si possono inserire delle paroline che permettono di categorizzare quell'evento in base a diversi criteri. 
Per esempio, 'compleanno' permetterà di mostrare tutti i post legati al compleanno di Matilde. Immaginando di scrivere finché sarò nonna, se ne potrebbero contare svariati. Poter leggere solo i post dedicati al compleanno aiuterà molto nelle ricerche.

Ieri ho acquistato la versione di Day one per Mac (8,99 euro) così smartphone, tablet e computer sono connessi: scrivendo, rivedendo e sistemando sui vari supporti le cose, le ritrovo aggiornate ovunque.
Ho anche provato ad esportare il diario: si crea un file PDF facilmente condivisibile, o stampabile.
Cosa che avevo cercato di fare tempo fa, raccogliendo gli scritti virtuali (blog ed email) e le immagini abbinate in un programma che crea album fotografici. Ma non lo avevo poi mai stampato.
Prima o poi porterò tutto qui.

Sicuramente esistono altri programmi interessanti adatti a questo scopo (molti proprio dedicati a mamme e bimbi). Voi avete provato altri tipi diario?